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Raccolta fondi, con il Btp Futura torna il popolo retail. Nissan, la sfida dei costruttori si chiama Cina

Dura otto anni e non più dieci: lunedì arriva la seconda edizione del Btp Futura. Martedì negli Usa alla Corte suprema si torna a parlare dell’Obamacare.

Una durata di otto e non più di dieci anni come nella prima emissione. Un premio minimo garantito dell’1% sul capitale investito, con la possibilità di salire al 3% in base al tasso di crescita annuo del Pil italiano. Cedole semestrali pagate a un tasso fisso per i primi tre anni, mentre i rendimenti successivi non potranno scendere sotto il livello del primo. Ritorna il Btp Futura, a partire da oggi e fino al 13 novembre. Come nella precedente emissione del maggio scorso, la raccolta sarà usata per finanziare interventi di sostegno, a partire dalle spese sanitarie, necessarie in seguito alla pandemia. Certo, la prima edizione del nuovo Btp interamente dedicato al retail, quindi ai risparmiatori, non era andata benissimo. Sono stati raccolti poco più di sei miliardi con oltre 174 mila contratti. Ma il Tesoro ha precisato che oltre la metà di questi sottoscrittori non aveva partecipato all’ultima emissione del Btp Italia. Segno che lo strumento può raccogliere nuovi adepti.

Si torna a parlare dell’Affordable Care act, la riforma sanitaria voluta da Barack Obama che ha esteso un’assistenza sanitaria a 24 milioni di americani privi di assicurazione. Un pezzo di questa legge approda infatti alla Corte suprema in un iter molto lungo, figlio dello scontro politico in atto, ma anche di fortissimi interessi economici contrapposti: basta pensare al ruolo delle assicurazioni private. Nel frattempo, però sono cambiate molte cose. Anzitutto, l’arrivo alla Corte del giudice Amy Coney Barrett, voluta da Donald Trump e da sempre critica con il provvedimento su cui si dovrà pronunciare. Poi, c’è la pandemia da coronavirus che negli Usa ha colpito più duramente che altrove. Anche questa decisione contribuirà a disegnare il futuro del Paese.

Due giorni dopo il debutto della rivale Xbox di Microsoft, esce oggi negli Usa la nuova PlayStation 5, la console del colosso giapponese Sony che da alcuni trimestri viaggia con il vento nelle vele. In particolare, il lockdown che ha rinchiuso dentro casa milioni di persone, ha portato anche ad una esplosione della fruizione di videogiochi. Per dire, la vecchia Ps4 uscita nel 2013 ha garantito a Sony nel trimestre chiuso a fine settembre un fatturato vicino ai 5 miliardi con un utile operativo di un miliardo. Adesso, i manager del gruppo parlano di almeno 7 milioni di console vendute entro la primavera 2021. Nell’attesa, gli analisti di Borsa si dicono pronti a scommettere sul titolo. Un altro modo di giocare.

Dentro un 2020 che viene considerato già in rosso (5,5 miliardi di dollari la perdita stimata) conta relativamente poco inseguire i risultati trimestre dopo trimestre. Quello rivelato oggi sarà il secondo quarter di un anno che sta cambiando le aziende di tutto il mondo, figurarsi il primo carmaker globale. Dunque, sarà più interessante valutare le nuove mosse del produttore giapponese di Yokohama che sembra intenzionato ad aumentare la capacità produttiva in Cina grazie a una jv con la Dongfeng Motor di Wuhan (si, proprio la città del coronavirus). C’è in vista poi il lancio di un nuovo Suv elettrico sempre per il mercato cinese e una concentrazione di forza più negli Usa che in Europa. Prosegue la sfida a distanza con Volkswagen sul filo dei dieci milioni di veicoli venduti: dietro e con grande distacco (8 milioni circa) Gm e la nuova Stellantis, unione di Fca e Psa.

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/finanza/quotidiano/2020/11/07/raccolta-fondi-btp-futura-torna-popolo-retail-nissan-sfida-costruttori-chiama-cina

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