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Decreti Ristori e Ristori bis. Parola d’ordine: nessuno resti indietro!

La pandemia di Covid-19 avanza proiettandosi già oltre l’orizzonte del 2020. Il presidente neo eletto degli Stati Uniti, Joe Biden, ha indicato come prioritaria un’America che “non lasci nessuno indietro” e l’atteggiamento della nuova Casa Bianca, operativa dal prossimo 20 gennaio, segnerà i processi politici globali. In Italia i provvedimenti presi con i decreti Ristori e Ristori bis hanno l’obiettivo principale della coesione sociale, grazie agli aiuti economici alle imprese in perdita, alla cassa integrazione, al reddito di emergenza, alle indennità per i lavoratori e non solo. Perché di fronte a una crisi così spaventosa nessuno deve restare indietro.

La cosiddetta seconda ondata della pandemia di Covid-19 si proietta già oltre l’orizzonte di questo 2020, che ha così brutalmente funestato. Lo fa sia dal punto di vista clinico che da quello economico e sociale. Un impatto che influisce sul destino di ognuno di noi. Non vi è alcun dubbio che la pandemia sia stata un tema chiave per le appena celebrate elezioni presidenziali negli Stati Uniti, che hanno segnato una serie di record. Sono state, nonostante il rischio, occasione di assembramenti, ma anche grazie al voto anticipato e per via postale, le più partecipate della storia Usa. Sono state quelle nelle quali il presidente eletto, Joe Biden, ha ricevuto più voti nella storia delle elezioni americane, in quel ticket con la prima donna, tra l’altro afro-asiatico-americana, a entrare alla Casa Bianca. E ancora, sono quelle che hanno mosso più di tutte le precedenti l’elettorato più giovane.

Dunque, ci troviamo, oggi, in un tempo nel quale il decision making politico deve confrontarsi con una complessità e una velocità dei tempi inedita nella storia umana. L’atteggiamento della nuova Casa Bianca, che diventerà operativa solo il prossimo 20 gennaio, influenzerà, anche sul fronte Covid, i processi politici di gran parte del mondo. Così come quelli europei influenzeranno quelli dei singoli Paesi dell’Unione e viceversa.

L’intrico delle decisioni politiche è, oggi, a un livello di complessità mai sperimentato neanche nella ormai pluridecennale epoca della globalizzazione.

Non per caso, dunque, è stato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, a delineare, nella prima settimana di novembre, alcuni tratti dello scenario da affrontare nel brevissimo, così come nel medio, termine. E lo ha fatto in corrispondenza del mesto aggiornamento delle previsioni sul Pil nell’Unione, in attesa dell’agognato “rimbalzo” che potrebbe essere frustrato dalla nuova pressione esercitata dalla seconda ondata della pandemia. E Gentiloni ha indicato due priorità relative proprio al decision making politico nell’ambiente dell’Unione. Chiarezza delle decisioni e necessità di evitare ritardi e divisioni. Il tutto con l’obiettivo primario di non correre rischi sociali. O più precisamente, di evitare una pericolosissima perdita di coesione sociale. La quale mostra di far fatica a mantenersi, con maggiore o minore evidenza, in molti Paesi, incluso il nostro.

Gentiloni ha fatto, intanto, intravedere la probabilità che le regole di Bilancio dell’Unione restino sospese oltre il 2021. E ha sottolineato il pericolo che disillusione e pessimismo prendano il sopravvento, il che danneggerebbe ulteriormente la tenuta sociale. Per questo, come detto, ha sottolineato l’importanza dell’adozione di decisioni chiare e della loro tempestiva implementazione, sia a livello dei singoli Stati che europeo.

A livello nazionale, dunque, c’è da augurarsi che questo avvenga in uno spirito di fattiva collaborazione tra Governo, Parlamento, Regioni e parti sociali. L’Esecutivo deve, intanto, fare i conti con la necessità di aggiornare la legge di Bilancio all’ulteriore rallentamento del Pil, che sarà peggiore di quanto previsto. Si dovrà aggiungere nuovo deficit aldilà di quanto programmato. Portando in Parlamento un ulteriore scostamento di Bilancio che dovrà essere sostenuto da una maggioranza qualificata.

Sul piano della compattezza interna, oltre al dibattito sulle misure di confinamento tese a rallentare il progredire dell’epidemia sul territorio nazionale, ci sono i provvedimenti presi con i decreti “Ristori” che si sono rapidamente succeduti. Crediamo si possa dire che si tratta di provvedimenti che hanno come obiettivo quello del mantenimento della coesione sociale e della chiarezza delle decisioni, indicate come condizioni prioritarie da Gentiloni. Vediamo perciò, cosa è stato delineato per il lavoro e le imprese.

Partiamo dalla Cassa Integrazione. Le imprese che sospendono o riducono l'attività lavorativa a causa del Covid-19 hanno a disposizione altre 6 settimane di Cassa Integrazione Ordinaria, assegno ordinario e Cassa Integrazione in Deroga per il periodo tra il 16 novembre 2020 e il 31 gennaio 2021. Possono accedere a tale misura i datori di lavoro ai quali siano stati già interamente autorizzati i periodi previsti dai precedenti provvedimenti. La misura è finanziata con oltre 3 miliardi e mezzo di euro per l’anno 2020.

Nel decreto Agosto era stato previsto che i datori di lavoro che presentano domanda relativa a questo periodo di estensione della Cig, versino un contributo addizionale determinato sulla base del raffronto tra il fatturato aziendale del primo semestre 2020 e quello del corrispondente semestre del 2019. Da notare, però, che il Governo, nei recenti incontri con le parti sociali, si è impegnato a eliminare tali oneri in un successivo provvedimento. Nessun contributo addizionale è, comunque, dovuto dai datori che hanno perso fatturato in una misura pari o superiore al 20% o da quelli che hanno avviato l’attività di impresa dopo il primo gennaio 2019 o appartenenti ai settori interessati dal Dpcm del 24 ottobre 2020.

I Fondi di solidarietà bilaterali alternativi garantiscono l'erogazione dell'assegno ordinario, entro il limite massimo di 450 milioni di euro per l'anno 2021.

Altro elemento chiave è l’estensione del divieto di licenziamento fino al 31 marzo del prossimo anno. Fatta salva, ovviamente, la cessazione definitiva dell'attività da parte dell'impresa.

Sono da ricordare anche: la sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l'assicurazione per i dipendenti delle aziende dei settori economici interessati dalle nuove misure restrittive; le nuove misure in materia di Reddito di emergenza; le nuove indennità per i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello sport; l’esonero contributivo a favore delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura; l’elevazione da 14 a 16 anni dell'età massima dei minori in quarantena per cui si consente al genitore convivente e lavoratore dipendente di svolgere la propria prestazione in modalità agile per tutto o parte del periodo corrispondente.

Torniamo, in chiusura, laddove avevamo aperto. L’elezione di Biden è quella di un Presidente che ha indicato come prioritaria un’America che “non lasci nessuno indietro”. Non più divisa tra winners e loosers, vincitori e perdenti, biforcazione fondamentale nella “narrazione” di Trump. Speriamo che l’affermazione elettorale di una tale visione favorisca ovunque una spinta all’unità di intenti di tutte le forze per sostenere quella esigenza di sanare le fratture. In nessun senso, in nessun modo, meno che mai, oggi, possiamo permetterci di lasciare che qualcuno resti indietro di fronte a una crisi così spaventosa.

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Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/amministrazione-del-personale/quotidiano/2020/11/14/decreti-ristori-ristori-bis-parola-ordine-resti-indietro

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