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Piano Pandemico influenzale: quali misure adottare per la sicurezza sul lavoro

Operativo il nuovo Piano Pandemico influenzale valido per gli anni dal 2021-2023. L'accordo del 25 gennaio 2021, preceduto da numerose polemiche per il ritardo accumulato dal precedente Piano del 2006, contiene l'indicazione di tutte le misure organizzative e delle azioni da intraprendere come risposta ad una pandemia influenzale. Particolarmente interessanti sono le indicazioni contenute nell'Appendice A.1 e dirette ai datori di lavoro tenuti predisporre misure di prevenzione e protezione adeguate e ai lavoratori a tutela della propria salute e sicurezza delle altre persone presenti sul luogo di lavoro.

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29 gennaio 2021, Serie Generale n. 23, supplemento ordinario n. 7, l'accordo della Conferenza permanente per i rapporti tra lo stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano del 25 gennaio 2021 sul documento «Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu 2021-2023)», il c.d. Piano Pandemico Influenzale nazionale.

Il nuovo Piano Pandemico influenzale valido per gli anni dal 2021-2023 fa tesoro delle lezioni apprese dall'attuale pandemia da SARS-CoV-2 che ritiene utili per la messa a punto dei nuovi piani pandemici influenzali e, in prospettiva, per la risposta ad altri patogeni capaci di causare epidemie/pandemie.

Una sezione dell'Appendice del documento (A.1) è dedicata alla sicurezza sul lavoro e contiene importanti indicazioni sulle misure generali da adottare in azienda a garanzia della continuità produttiva e a tutela dei lavoratori.

Con il Piano Pandemico influenzale 2021-2023 si fornisce un inquadramento e un promemoria delle principali azioni da intraprendere per prepararsi correttamente ad un’eventuale pandemia influenzale prevedendo rapidamente adeguati strumenti di prevenzione, di cura e di trattamento dei contagiati per limitare il rischio di contagio per gli operatori sanitari, professionisti e cittadini coinvolti e per consentire la continuità produttiva nonchè un veloce ritorno alle normali attività, tenendo conto della possibilità di nuove ondate dell’epidemia.

In ambito nazionale, il piano trae il suo fondamento dal Piano Nazionale della Prevenzione (“Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025”, adottato il 6 agosto con Intesa in Conferenza Stato-Regioni) e il Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale (“Piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-2019 (PNPV)”, approvato in Conferenza Stato-Regioni il 19 gennaio 2017).

L’obiettivo generale del Piano Pandemico Influenzale è rafforzare la risposta ad una futura pandemia influenzale a livello nazionale e locale, in modo da proteggere la popolazione, riducendo il più possibile il potenziale numero di vittime, tutelare la salute dei lavoratori, ridurre l’impatto della pandemia influenzale sui servizi sanitari e sociali e assicurare il mantenimento dei servizi essenziali, preservare il funzionamento della società e la prosecuzione delle attività economiche.

Il documento sostituisce il Piano pandemico del 2006 il cui ritardo nell'aggiornamento è stato oggetto di numerose polemiche.

Il nuovo Piano Pandemico influenzale operativo per i prossimi tre anni individua, tra le azioni essenziali, l'approvvigionamento di DPI, di medicinali (farmaci e vaccini), di forniture di dispositivi medici essenziali, la formazione e le esercitazioni per il personale a rischio. Si dispone, in particolare, che per i gruppi ad alto rischio o per i lavoratori essenziali (addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo) possa essere preso in considerazione l’uso profilattico di farmaci antivirali.

Entro 6 mesi, dovranno essere emanati i piani strategici-operativi regionali che, in linea con il Piano Nazionale, dovranno definire i piani di potenziamento e flessibilità dei servizi territoriali e ospedalieri, piani operativi aziendali, piani di formazione per il personale, criteri di approvvigionamento e accantonamento di DPI, criteri per l’accesso diversificato ai Pronto Soccorso (PS) in caso di emergenze infettive, criteri per rafforzare la prevenzione e il controllo delle infezioni in ambito assistenziale (es. nelle RSA), impegnandosi a darne attuazione nei 120 giorni successivi.

Il Piano pandemico influenzale in vigore per gli anni dal 2021 al 2023 fornisce rilevanti indicazioni anche in tema di sicurezza sul lavoro (Appendice A1).

Premettendo l'importanza di una attenta valutazione dei rischi per la salute e sicurezza in azienda, il documento qualifica come "determinante" per il datore di lavoro, al fine di attuare misure comportamentali idonee e stabilire le misure protettive in rapporto al grado di esposizione, effettuare attività di informazione, formazione e addestramento del personale, prevedere la sorveglianza sanitaria, utilizzare sistemi di comunicazione per inquadrare i rischi.

Si ricordano in primis gli obblighi generali che discendono dal T.U. della sicurezza sul lavoro come l'obbligo, in capo al datore di lavoro, di individuare i rischi generali e i rischi specifici connessi alle particolari modalità di esecuzione del rapporto di lavoro e di predisporre le misure di prevenzione e protezione adeguate e, per il lavoratore, di prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.

Una pandemia, anche solo influenzale, può incidere sull’organizzazione aziendale che si troverebbe a fare i conti con l'assenteismo dei lavoratori per malattie personali o per necessità di assistere conviventi malati o semplicemente per il timore di ammalarsi. E' pertanto necessario che le aziende si preparino tempestivamente ad adottare piani di azione che tengano conto delle loro dimensioni nonchè della loro specifica importanza economica. Sul punto, il Piano pandemico influenzale rileva che le imprese si assumeranno "le responsabilità delle strategie da adottare".

Specificatamente, il datore di lavoro è tenuto ad adottare le seguenti misure:

- di protezione della salute dei lavoratori al fine di ridurre il rischio di contagio tra i dipendenti e garantire la continuità delle attività aziendali;

- di pianificazione delle risorse per consentire il lavoro in sicurezza e lo sviluppo di competenze specifiche affinché tutti siano preparati al meglio a svolgere i loro compiti in caso di pandemia.

Prima dell’arrivo di una pandemia di influenza, il datore di lavoro deve identificare il grado di esposizione del personale e verificare la disponibilità a svolgere l’attività lavorativa mediante soluzioni organizzative alternative, al fine di far fronte a un tasso di assenze elevato. A tal fine è indispensabile, si legge nel documento, evidenziare le attività essenziali per l’azienda, i processi e i prodotti più importanti (prioritarizzazione/ posteriorizzazione). E' poi utile stimare il fabbisogno di materiale dal punto di vista delle misure igieniche come disinfettanti e mascherine protettive e di altre misure fisiche di protezione e provvedere al loro approvvigionamento.

È inoltre importante istruire il personale in merito ai compiti, alle responsabilità e competenze nell’ambito delle misure aziendali di gestione delle crisi.

Per aumentare le conoscenze specifiche sulla pandemia e sulle relative misure da adottare, l'azienda deve definire mezzi e canali di informazione noti a tutto il personale già prima dell’arrivo di una pandemia, creando un team di collaboratori formati ed esperti.

In caso di pandemia, il datore di lavoro deve opportunamente riorganizzare i processi di lavoro anche con il ricorso allo smart-working, garantendosi l'accesso a risorse per l’adozione di misure che contribuiscono a contenere il rischio di contagio.

L’azienda, oltre ad istruire il lavoratore sulle misure di comportamento personale da adottare per ridurre il rischio di contagio, deve mettere in atto le seguenti specifiche misure organizzative:

- sospendere tutte le attività aziendali che prevedono assembramento di persone;

- adottare misure sulla base degli aspetti epidemiologici della pandemia (teleconferenze, telelavoro, modifiche degli spazi di lavoro);

- installare barriere di protezione impermeabili tra i clienti e il personale;

- provvedere alla disinfezione delle superfici contaminate con detergenti normalmente reperibili in commercio con una formulazione attiva nei confronti del patogeno responsabile della pandemia; programmare sanificazioni ordinarie e/o straordinarie degli ambienti;

- garantire la permanenza in sicurezza dei lavoratori presso la struttura e contestualmente limitare l’esposizione al rischio di contagio;

- in fase di organizzazione dei processi di lavoro, tenere conto della situazione familiare dei collaboratori e dei possibili obblighi di assistenza che ne possono derivare (p. es. cura di familiari malati, custodia di figli in età prescolastica e scolastica in caso di chiusura di asili o scuole ecc.).

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/sicurezza-del-lavoro/quotidiano/2021/02/03/piano-pandemico-influenzale-misure-adottare-sicurezza-lavoro

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