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Cassa integrazione: verso lo slittamento delle domande al 31 marzo

Riapertura di tutti i termini, da marzo 2020 ad oggi, per la presentazione delle domande di cassa integrazione e dei modelli SR41 necessari al pagamento e al saldo dei trattamenti di integrazione al reddito. E’ la richiesta dei Consulenti del Lavoro contenuta negli emendamenti che dovrebbero essere approvati nella conversione in legge del Milleproroghe. Se l’emendamento passerà, dopo la conversione in legge del decreto e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ci sarà una velocizzazione nel processo di liquidazione delle integrazioni salariali ai lavoratori ancora in attesa degli arretrati.

Si fa più concreta la riapertura di tutti i termini, da marzo 2020 ad oggi, per la presentazione delle domande di cassa integrazione e dei modelli SR41 necessari al pagamento e al saldo dei trattamenti di integrazione al reddito. Mancano, infatti, meno di dieci giorni alla scadenza del 28 febbraio 2021 per la conversione in legge del Decreto Milleproroghe, ri-calendarizzato all’esame delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera dopo le dimissioni del Governo Conte bis, e dei circa 2500 emendamenti al testo presentati. Tra questi, appunto, la richiesta avanzata già mesi fa dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro: “Abbiamo chiesto più volte al governo precedente di introdurre una moratoria generalizzata per l’invio degli ammortizzatori sociali per individuare un unico periodo di copertura e risolvere quell’incertezza normativa creatasi con i numerosi decreti susseguitisi in questi mesi di pandemia – ha sottolineato la Presidente del CNO, Marina Calderone – e leggiamo con favore il fatto che la nostra proposta ora trovi spazio in un emendamento presentato da tutte le forze politiche al decreto-legge n. 183/2020”.

Ci sono, dunque, buone possibilità che la richiesta dei Consulenti del Lavoro venga accolta e che si vada verso lo slittamento al prossimo 31 marzo dei termini di tutti gli adempimenti scaduti per l’invio delle istanze di accesso ai trattamenti legati all’emergenza Covid-19. È ragionevole pensare, infatti, che nell’attuale situazione di Governo le proposte emendative non onerose, ridotte questa settimana a circa 67 dall’Ufficio di Presidenza delle Commissioni, abbiano maggiori probabilità di entrare nella legge di conversione. Considerando, poi, il poco tempo a disposizione per l’approvazione, il decreto avrà solo una lettura, quella della Camera, con un passaggio solo formale al Senato.

Ma per i Consulenti del Lavoro la proroga al 31 marzo potrebbe rappresentare un primo punto fermo al “groviglio di norme” creato dal legislatore nell’ultimo anno.

“La copiosa normativa emergenziale degli ultimi 12 mesi ha prodotto grandi incertezze e non poche difficoltà per gli operatori del mercato del lavoro, tra i quali i Consulenti del Lavoro, impegnati in prima linea nel gestire circa il 90% delle istanze di ammortizzatori sociali con modalità di richiesta di Cig, Fis e Cigd confuse e non coordinate tra loro”, ha precisato la Presidente. “Il contesto del tutto eccezionale causato dalla pandemia – ha aggiunto – ci ha visti alle prese con provvedimenti farraginosi e scadenze ballerine e, in alcuni casi, con termini più stringenti rispetto a quelli ordinari. Motivo per cui in questi mesi abbiamo ritenuto opportuno sollecitare tutti i partiti politici a prendere atto della situazione venutasi a creare, chiedendo loro di intervenire con un emendamento correttivo al Milleproroghe che semplificasse i processi e consentisse a imprese e lavoratori, già duramente colpiti in termini economici dalla crisi, una fruizione più veloce ed efficace degli strumenti di sostegno al reddito”.

Se l’emendamento, quindi, passerà anche la seconda lettura, dopo la conversione in legge del decreto e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ci sarà una velocizzazione nel processo di liquidazione delle situazioni ancora bloccate. Queste ultime, infatti, potranno essere finalmente liquidate per far ricevere ai lavoratori ancora in attesa le integrazioni arretrate.

Secondo i Consulenti del Lavoro, dunque, il mese di marzo sarà realisticamente quello in cui arriveranno materialmente i bonifici sui conti correnti dei cassaintegrati. Questo traguardo rappresenterebbe, così, un primo passo verso la semplificazione in attesa dell’auspicata riforma degli strumenti di sostegno al reddito dei lavoratori, che introduca anche l’ammortizzatore sociale unico, più volte sollecitato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro nel corso di questi mesi di crisi sanitaria ed economica. Con l’obiettivo di semplificare il volume di adempimenti burocratici con cui hanno dovuto fare i conti Inps, Consulenti del Lavoro, imprese e lavoratori e rispondere in condizioni adeguate al contesto emergenziale che ancora ci circonda.

“La scelta di mantenere l’architettura normativa degli ammortizzatori sociali ordinari, previsti dal D.Lgs. n. 148/2015, ha reso molto più difficoltoso l’accesso al corretto utilizzo di questi strumenti”, ha evidenziato infine la Calderone. “Per questo motivo e in vista di una riforma strutturale del sistema, è assolutamente indispensabile che tra le priorità del nuovo Governo Draghi ci sia anche l’introduzione di una protezione universale dei lavoratori, a prescindere dal settore di attività e dal numero dei dipendenti del singolo datore di lavoro”.

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/amministrazione-del-personale/quotidiano/2021/02/19/cassa-integrazione-slittamento-domande-31-marzo

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