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DEF: proroga della moratoria dei crediti e nuovi sostegni per lavoratori e imprese

Il Governo ha approvato il Documento di Economia e Finanza - DEF e il nuovo scostamento di bilancio da 40 miliardi di euro. Rientra tra obiettivi triennali di politica economica del Paese la volontà di uscire dalla crisi, causata dal Covid-19, attraverso un forte impulso al rilancio degli investimenti con il Piano di ripresa e resilienza. Il nuovo scostamento di bilancio verrà invece utilizzato dall’Esecutivo per finanziare il prossimo decreto Sostegni, che avrà come destinatari principali i lavoratori autonomi e le imprese. In particolare, per sostenere l’erogazione del credito alle PMI sarà prorogata a fine anno la scadenza del regime di garanzia dello Stato sui prestiti. Anche la moratoria sui crediti verrà estesa e sarà innalzato il limite alle compensazioni di imposta.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, nella seduta del 14 aprile, il Documento di Economia e Finanza (DEF) che rappresenta il principale strumento di strumento di programmazione economica del Governo e riporta gli obiettivi triennali di politica economica del Paese, le stime sull’andamento delle finanze pubbliche e dell’economia nazionale e le riforme che l’Esecutivo intende attuare.

L’intendimento è quello, di rafforzare la spinta ad uscire dalla crisi causata dal Covid-19 attraverso tutti gli strumenti a disposizione, dalla campagna di vaccinazione (il Governo stima di potere somministrare i vaccini all’80% della popolazione entro l’autunno), all’impulso alla ricerca medica ( si sottolinea il prossimo arrivo delle terapie da anticorpi monoclonali) e al rafforzamento del Sistema sanitario nazionale, ai sostegni e ristori economici e al rilancio degli investimenti e dello sviluppo con il Piano di ripresa e Resilienza (PNNR) finanziato dal Next Generation Eu con riferimento al quale la Commissione europea ha reso noto nei giorni scorsi che raccoglierà sui mercati 806 miliardi di euro entro il 2026 con un ritmo di circa 150 miliardi l’anno con la prima emissione prevista per il prossimo giugno, e da ulteriori risorse nazionali.

Oltre alle risorse del Next Generation Eu, si legge, il PNNR potrà contare su una disponibilità di fondi nazionali che lungo il periodo 2021-2026 porterà il perimetro complessivo del Piano a 222 miliardi, di cui circa 169 miliardi saranno aggiuntivi rispetto alla programmazione esistente. A tali risorse si aggiungeranno circa 15 miliardi netti provenienti dalle altre componenti del NGEU quale il REACT-EU.

Convinzione profonda del Governo, si sottolinea, è che la partita chiave per il nostro Paese di giochi sulla crescita economica come fattore abilitante della sostenibilità ambientale, sociale e finanziaria. Le stime economiche sono quelle, dopo la caduta dell’8,9% registrata nel 2020, di un recupero del PIL del 4,5% quest’anno e del 4,8% nel 2022, per poi crescere del 2,6% nel 2023 e dell’1,8% nel 2024, tassi di incremento mai sperimentati nell’ultimo decennio, si sottolinea.

Il Governo evidenzia poi l’importanza di un equilibrio dei conti pubblici. Includendo il prossimo intervento in corso di predisposizione la previsione di deficit della PA per quest’anno raggiunge la soglia particolarmente elevata dell’11,8 per cento del PIL, anche se dovuta principalmente a misure di natura temporanea nonché alla caduta del PIL.

Il rapporto tra deficit e PIL tenderà in ogni modo a rientrare nei prossimi anni mano a mano che l’economia recupererà. Si ritiene però imprudente affidarsi al solo fattore crescita per riequilibrare il bilancio per cui il DEF rappresenta uno scenario programmatico di finanza pubblica che tende ad una graduale discesa del deficit che già nel 2024 si avvicinerebbe alla soglia del 3%.

Sebbene il Governo condivida l’opinione che le regole fiscali europee debbano essere riviste allo scopo di promuovere maggiormente la crescita e la spesa per investimenti pubblici, la riduzione del rapporto debito /PIL rimarrà la bussola della politica finanziaria del Governo. Tale rapporto è previsto salire a quasi il 160% a fine 2021 per poi ridiscendere di circa 7 punti percentuali.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, inoltre, la richiesta di autorizzazione al Parlamento, che dovrà esprimersi il prossimo 22 aprile, di un nuovo scostamento di bilancio di 40 miliardi di euro che dovrà finanziare il prossimo decreto Sostegni bis.

Nel mese di marzo, viene ricordato, utilizzando il margine di manovra di 32 miliardi già richiesto dal precedente Esecutivo, il Governo ha perfezionato un decreto legge contenente un ampio spettro di misure di sostegno a imprese e lavoratori e ai settori più impattati dalle chiusure.

Il nuovo scostamento di bilancio che verrà approvato entro fine aprile, avrà come destinatario principale i lavoratori autonomi e le imprese e concentrerà le risorse sul rafforzamento della resilienza delle aziende più colpite dalle chiusure, sulla disponibilità di credito e sulla patrimonializzazione.

Si darà la priorità alla celerità degli interventi, pur salvaguardandone l'equità e l'efficacia, si sottolinea. Con questo ulteriore intervento i sostegni di imprese e famiglie erogati fin qui nel 2021 raggiungerebbero il 4% del PIL dopo il 6,6 cento erogato lo scorso anno.

L’auspicio del Governo è che, grazie ad andamenti epidemici ed economici sempre più positivi nei prossimi mesi, questo sia l’ultimo intervento di tale portata. Viene in ogni modo rimarcato come resta comunque l’impegno a sostenere l’economia per tutto il periodo che sarà necessario se ne ricorreranno le condizioni.

I sostegni ai titolari di partite IVA e alle imprese impattate dalla crisi da Covid-19 rappresentano più di metà degli impegni previsti sul 2021. Saranno inoltre adottate misure per aiutare le imprese a coprire parte dei costi fissi sia con sgravi di imposta che con la copertura della quota fissa delle bollette e di parte dei canoni di locazione tramite crediti di imposta.

Per sostenere l’erogazione del credito alle piccole e medie imprese (PMI) la scadenza del regime di garanzia dello Stato sui prestiti sarà prorogata dal 30 giugno a fine anno. Anche la moratoria sui crediti alle PMI sarà estesa nel tempo, si legge.

Saranno inoltre reintrodotti rinvii ed esenzioni di imposta già attuati con precedenti provvedimenti nel corso del 2020. Sarà altresì innalzato il limite alle compensazioni di imposta. Il decreto legge prorogherà le indennità a favore dei lavoratori stagionali e introdurrà nuove misure a favore dei giovani, ad esempio uno sgravio fiscale sull’accensione di nuovi mutui per l’acquisto della prima casa.

Risorse aggiuntive saranno destinate agli enti territoriali affinchè possano continuare le politiche di sostegno alle fasce più deboli, sostenere i trasporti locali e mantenere sgravi fisali quali la sospensione della imposta di soggiorno

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/contratti-dimpresa/quotidiano/2021/04/16/def-proroga-moratoria-crediti-sostegni-lavoratori-imprese

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