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Il punto sui tassi della Fed mentre Biden blinda l’asse con la Ue

Il primo spunto di mercato della settimana verrà da Piazza Affari con l’inizio dell’Opa sulla Sicit. Poi seguirà a ruota il vertice del Fomc di martedì e mercoledì che probabilmente non sancirà cambiamenti nella politica monetaria Usa ma disegnerà le nuove prospettive. E sempre martedì il viaggio europeo di Joe Biden toccherà Bruxelles. Mentre venerdì arriveranno dall’Ecofin i primi via libera ai Recovery Plan.

Lunedì 14 giugno - Al via l’Opa su Sicit Parte oggi, si concluderà (salvo proroghe) il 7 luglio. L’Opa di Nb Renaissance su Sicit, il gruppo veneto che trasforma i residui dell'industria conciaria in biostimolanti per l'agricoltura, prevede che la newco Circular Bid offra ai soci 15,45 euro per azione. Un valore che, rispetto alla media ponderata dei prezzi antecedenti alla data di annuncio dell’operazione, incorpora un premio del 17,9% sui sei mesi e del 25,8% sull’anno. Resta però inferiore alle attuali quotazioni: fino a qui e pur dopo lo stacco dividendi - 0,55 cent per azione, “scontati” anche dall’offerta iniziale di 16 euro da parte Nb Renaissance - il titolo è rimasto stabilmente sopra i 16 euro e ha superato anche il tetto dei 17. Martedì 15 giugno - Biden a Bruxelles blinda l’alleanza Ue-Usa E’ atterrato in Europa giovedì 10, per il vertice del G7 in quella Carbis Bay che lo scorso weekend ha visto Janet Yellen - suo ministro del Tesoro - centrare l’obiettivo di una minimum tax globale (nelle promesse) per le multinazionali. Chiuso il summit dei Grandi, domenica 13, l’agenda del lungo tour europeo di Joe Biden si sposta a Bruxelles: ieri per la Nato, oggi per il bilaterale Usa-Ue. È l’incontro più importante, destinato a sancire la ritrovata, naturale alleanza America-Europa dopo le spaccature e le guerre commerciali dei quattro anni in cui alla Casa Bianca stava Donald Trump, e andrà visto anche in funzione anti-espansionismo cinese. Altrettanto di rottura rispetto alla presidenza Trump l’appuntamento di domani a Ginevra. Biden incontra Vladimir Putin, e il messaggio per Mosca è solo poco più soft di quello per Pechino. Quando, prima di partire da Washington, ha premesso “il mio viaggio in Europa serve a rilanciare le democrazie” l’avvertimento era già abbastanza chiaro. A scanso di equivoci, l’ha ulteriormente esplicitato: “Gli Stati Uniti devono guidare il mondo da una posizione di forza, sia che si tratti di mettere fine alla pandemia di Covid-19, che di affrontare l'accelerazione della crisi climatica o di contrastare le attività pericolose di governi come Cina e Russia". Mercoledì 16 giugno - La linea-tassi della Fed e le dure accuse dalla Germania Si riunisce la Fed, e la linea-base che oggi Jerome Powell dovrebbe confermare è scritta: nonostante le ultime fiammate dei prezzi - a maggio ulteriore aumento: 5%, contro il 4,2% di aprile e il 4,7% previsto - Jerome Powell ha ribadito più volte di considerare l’accelerazione dell’inflazione “un fenomeno transitorio”, che in quanto tale che non avrà alcun impatto sulla politica monetaria Usa. Una posizione che è valsa alla Banca centrale americana un duro attacco da parte degli economisti di Deutsche Bank: “Forse ci vorrà un anno in più, fino al 2023, ma l'inflazione riemergerà. E, sebbene sia ammirevole questa pazienza, dovuta al fatto che le priorità della Fed si stanno spostando verso obiettivi di natura sociale, trascurare l'inflazione fa sì che le economie globali siano sedute su una bomba a orologeria, con effetti che potrebbero essere devastanti”. Rigorismo teutonico oltre i limiti (non sarebbe la prima volta)? Venerdì 18 giugno - Dall’Ecofin i primi via libera ai Recovery Plan (l’Italia c’è) L’annuncio l’aveva dato il premier portoghese Antonio Costa, presidente di turno Ue. La conferma è venuta da Ursula von der Leyen: l’approvazione dei primi piani nazionali di rilancio è nell’agenda Ecofin di oggi e dunque “dalla prossima settimana la Commissione comincerà ad approvarli in vista della loro adozione al Consiglio”. È “un traguardo storico”, ha aggiunto la leader Ue, e l’enfasi è giustificata. Anche perché, in questo modo, l’attesa dei fondi sarà più breve del previsto: per l’Italia, che ha rispettato i tempi e sarà trai Paesi che per primi accederanno all’anticipo del “conto aiuti”, i 25 miliardi di pre-finanziamento dovrebbero arrivare entro l’estate. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/impresa/finanza/quotidiano/2021/06/12/punto-tassi-fed-biden-blinda-asse-ue

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