• Home
  • News
  • Casse di previdenza: nuovo quadro regolamentare per gli investimenti

Casse di previdenza: nuovo quadro regolamentare per gli investimenti

Si prevede che entro 6 mesi dall’entrata in vigore della legge di Bilancio il Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministero del Lavoro e sentita la Covip, dovrà dettare disposizioni di indirizzo in materia di investimento delle risorse finanziarie degli Enti previdenziali privati. Successivamente al decreto, entro 6 mesi, nel rispetto di quanto verrà ivi previsto, le Casse di previdenza dovranno adottare propri regolamenti interni che dovranno essere poi autorizzati. E’ quanto previsto dal disegno di legge di Bilancio 2023. L’intervento era stato già anticipato nell’ambito della recente presentazione del XII Rapporto annuale dell’Adepp.

Tra i diversi interventi posti in essere dal Governo al disegno di legge di Bilancio 2023 vi è anche un intervento sulle Casse di previdenza, che era stato anticipato nell’ambito della recente presentazione del XII Rapporto annuale dell’Adepp. In particolare, si inserisce una specifica disposizione che modifica la previsione normativa in materia di limiti di investimento e confitti di interesse degli enti previdenziali privati. Cosa prevede l’attuale normativa E’ opportuno ricordare in premessa quale sia lo “stato dell’arte”. Il riferimento normativo è l’art. 14 del D.L. n. 98/2011 che ha attribuito alla Covip le funzioni di vigilanza sugli investimenti delle risorse finanziarie e sulla composizione del patrimonio degli enti previdenziali ex D.Lgs. n. 509/1994 e D.Lgs. n. 103/1996 delegando a un decreto la disciplina in materia di investimento delle risorse finanziarie, di conflitti di interessi e di depositario. Al 3 comma del predetto decreto si stabiliva che entro sei mesi dalla relativa data di entrata in vigore il Ministero dell'Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e sentita la medesima Autorità di Vigilanza, avrebbe dovuto dettare disposizioni in materia di investimento delle risorse finanziarie degli enti previdenziali, dei conflitti di interessi e di banca depositaria, tenendo anche conto dei principi previsti per la previdenza complementare. Tale Regolamento interministeriale, che in ripetute riprese è stato posto in bozza in pubblica consultazione, non è stato al momento ancora adottato per cui, come più volte evidenziato dalla Covip, le Casse di previdenza al momento risultano gli unici investitori istituzionali ancora affrancati da una regolamentazione unitaria in materia. Il completamento del quadro regolamentare, proseguiva la Autorità di Vigilanza, favorirebbe il rafforzamento strutturale delle casse di previdenza, rendendo più efficace l’operatività delle stesse in un ambito, quello delle scelte di investimento, fortemente sollecitato dalla complessità dei mercati finanziari. Il rafforzamento agevolerebbe anche il ruolo che le casse di previdenza, come i fondi pensione, possono svolgere per lo sviluppo dei mercati finanziari e la crescita dell’economia, essendo soggetti che gestiscono un capitale che guarda al lungo periodo. Casse previdenza e investimenti E’ ancora interessare osservare, attingendo al recentissimo XII Rapporto annuale dell’Adepp come negli ultimi sette anni il patrimonio delle Casse di Previdenza ha registrato una crescita continua e costante passando dai circa 65,6 miliardi di euro del 2013 ai circa 108 miliardi di euro di fine 2021 con un incremento complessivo di 64 punti percentuali. Tale incremento ha riguardato tutti gli anni in analisi con un tasso di crescita percentuale pari al 9,55% tra il 2013 e il 2014, al 4,96% tra il 2014 e il 2015 e al 6,05% tra il 2015 ed il 2016, 6,6% tra il 2016 ed il 2017, 2% tra il 2017 ed il 2018, 10,33% tra il 2018 ed il 2019, 4,25% tra il 2019 ed il 2020 e 7,84% nell’ultimo anno considerato con una media di incremento annuale pari a circa il 6,5%. La crescita va analizzata alla luce di due fattori interconnessi ovvero, da un lato i contributi complessivamente incassati sono superiori alle uscite derivanti dalle prestazioni erogate (per un saldo positivo complessivo di circa 25 miliardi nel periodo di analisi) e dall’altro i rendimenti conseguiti sugli attivi che ammontano a circa 1,9% netto annuo in media tra il 2013 ed il 2021. Pe quel che riguarda le diverse asset class tre sono le componenti predominanti ovvero i fondi di investimento mobiliari per una quota del 32,4%, altri fondi di investimento per il 21,8% e Titoli di Stato con una quota del 13,7%. Per quel che riguarda la ripartizione territoriale la quota investita in Italia è pari al 34%. Va però notato che se alla quota investita in Italia vengono aggiunte le altre voci quali la liquidità, le polizze assicurative e le altre attività tutte detenute in Italia, anche se non investite, il patrimonio delle Casse, nel nostro Paese, ammonta a circa il 50 per cento del totale. Si può notare come gli investimenti delle Casse siano fortemente sbilanciati verso gli investimenti nazionali se si considera il peso che riveste l’economia italiana nel quadro internazionale. Si sottolinea in ogni modo come nel corso degli anni la quota di patrimonio investita in Italia è progressivamente diminuita a vantaggio della quota investita all’estero poiché gli investimenti esteri avvengono attraverso fondi comuni di investimenti, in particolare OICVM. L’orientamento del Governo L’orientamento del Governo espresso in più di una occasione è quello, riconoscendo loro la natura privata ed al contempo però una funzione pubblica, di non vincolare ad un’unica politica omogenea gli investimenti delle Casse senza tener conto dei sottostanti di ciascun Ente previdenziale tenendo in debita considerazione la peculiarità dell’ecosistema Casse. Occorre cioè lasciare alla autonomia delle Casse la disciplina dei propri investimenti nell’ambito di una cornice regolamentare in maniera tale che esse possano così meglio indirizzare le proprie risorse a sostegno della crescita del Paese. L’articolo ora introdotto con la legge di Bilancio 2023 prevede allora che entro 6 mesi dall’entrata in vigore della Manovra il Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministero del Lavoro e sentita la Covip, detta disposizioni di indirizzo in materia di investimento delle risorse finanziarie degli Enti previdenziali privati. Successivamente al decreto, entro 6 mesi, nel rispetto di quanto verrà ivi previsto, le Casse dovranno adottare propri regolamenti interni che dovranno essere poi autorizzati. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2022/12/27/casse-previdenza-quadro-regolamentare-investimenti

Iscriviti alla Newsletter




È necessario aggiornare il browser

Il tuo browser non è supportato, esegui l'aggiornamento.

Di seguito i link ai browser supportati

Se persistono delle difficoltà, contatta l'Amministratore di questo sito.

digital agency greenbubble