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Archivio newsSmart working: non è consentita la geolocalizzazione dei dipendenti
Il datore di lavoro non può geolocalizzare i dipendenti che svolgono la propria attività in smart working. Lo ha affermato il Garante privacy che con provvedimento n. 135 del 13 marzo 2025 ha comminato una sanzione di 50.000 euro ad un'azienda che rilevava la posizione geografica di un elevato numero di dipendenti durante l’attività lavorativa svolta in modalità agile.
Il Garante privacy ha reso noto, mediante una notizia pubblicata l’8 maggio 2025 sul proprio sito istituzionale, che Il datore di lavoro non può geolocalizzare i dipendenti che svolgono l’attività lavorativa in smart working.
Con il provvedimento n. 135 del 13 marzo 2025 ha, infatti, comminato una sanzione di 50.000 euro ad un'Azienda che rilevava la posizione geografica di un elevato numero di dipendenti durante l’attività lavorativa svolta in modalità agile.
Il Garante è intervenuto a seguito di un reclamo di una dipendente e di una specifica segnalazione da parte dell’Ispettorato della Funzione Pubblica.
Il Garante ha, inoltre, ricordato che le esigenze di controllo dell’osservanza dei doveri di diligenza del dipendente in smart working non possono essere perseguite a distanza con strumenti tecnologici che comportano un monitoraggio diretto dell’attività del lavoratore non consentito dallo Statuto dei lavoratori e dal quadro costituzionale.
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Garante della privacy, provvedimento n. 135 del 13/03/2025
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