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Inverno demografico: una minaccia per la competitività del Paese

E’ stato presentato a Roma il rapporto della Fondazione Studi sulla crisi demografica e le politiche attive. Entro il 2040 ci saranno 3 milioni e 135 mila lavoratori in meno. La Basilicata la regione con la proiezione di maggiore decremento, a seguire Sardegna, Calabria, Puglia, Campania e Sicilia.

La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha presentato in data 22 maggio 2025 a Roma nel corso della conferenza stampa del Festival del Lavoro, in programma dal 29 al 31 maggio ai Magazzini del Cotone di Genova, il rapporto “Rendere la sfida demografica sostenibile”.

Entro il 2040 ci saranno 3 milioni e 135 mila lavoratori in meno. Il record occupazionale raggiunto nel 2024 (circa 823 mila occupati in più rispetto al 2019) grazie a una serie di interventi sistemici che hanno accresciuto l’efficacia dei meccanismi di incontro domanda e offerta e delle stesse politiche del lavoro, passate da una logica passiva a una proattiva, rischia nei prossimi anni di essere attutito dalle dinamiche demografiche in atto.

A eccezione di Lombardia ed Emilia-Romagna, il calo della popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni riguarderà, entro il 2030, tutte le regioni italiane. Il Sud sarà maggiormente interessato: la Basilicata la regione con il maggiore decrement (8,1%), a seguire Sardegna (7,8%), Calabria (6,6%), Puglia (6,4%), Campania e Sicilia (6%). Valori che cresceranno ancor più nel 2040. Nuoro, Potenza, Enna (-9,7%), Caltanissetta (-9,6%), Oristano (-9,5%) alcune delle province che saranno più colpite dal calo dell’occupazione.

“Occorre intervenire su fattori esterni al mercato, quali welfare, formazione, politiche di genere e di inserimento per incentivare la partecipazione al lavoro di queste fasce della popolazione”, ha dichiarato durante la conferenza stampa il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca. “Percorsi di transizione scuola-lavoro”, ha aggiunto, “che favoriscano un più immediato primo ingresso nel mondo del lavoro e accelerino i tempi di inserimento ed esperienze lavorative nei percorsi formativi. Per agevolare ancora di più l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro”, ha sottolineato ancora De Luca, “potenziare il sistema di servizi e sostegni economici alle famiglie con carichi di cura sempre più diversificati. Per ridurre gli effetti determinati dall’inverno demografico”, ha concluso, “è necessario continuare a investire su politiche aziendali, territoriali e sociali che favoriscano ancor di più la partecipazione al lavoro di donne e giovani”.

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Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2025/05/23/inverno-demografico-minaccia-competitivita-paese

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