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IA e sostenibilità: la governance come motore d’innovazione

Negli ultimi anni, l’AI ha rapidamente assunto un ruolo centrale anche nel campo della sostenibilità aziendale, diventando un alleato strategico nella transizione verso modelli di business più efficienti, trasparenti e responsabili. Tuttavia, affinché l’adozione dell’AI porti benefici concreti e duraturi, è essenziale che essa sia governata all’interno di un quadro integrato, multidisciplinare e trasparente, che metta al centro i principi ESG (ambientali, sociali e di governance).

L’intelligenza artificiale ha rapidamente assunto un ruolo centrale anche nel campo della sostenibilità aziendale, diventando un alleato strategico nella transizione verso modelli di business più efficienti, trasparenti e responsabili.

Impatti positivi dell’AI per la sostenibilità

L’AI aiuta le imprese a ottimizzare consumi e risorse, ottenendo risparmi energetici fino al 15% in settori come industria, edilizia e trasporti, riducendo sprechi ed emissioni grazie ad algoritmi predittivi e sistemi di controllo.

Migliora anche il reporting ESG, automatizzando la raccolta e l’analisi dei dati, aumentando trasparenza, tempestività e compliance normativa.

Sul piano sociale, l’AI favorisce inclusione, accesso ai servizi e innovazione responsabile, stimolando vantaggi competitivi sostenibili e nuovi prodotti e processi.

Rischi e sfide da gestire

L’adozione dell’AI presenta criticità da affrontare, come bias algoritmici che possono causare discriminazioni e rischi per privacy e sicurezza dei dati. L’impatto ambientale dell’addestramento dei modelli deep learning richiede approcci di Green AI per conciliare efficienza e sostenibilità. Sul piano occupazionale, l’automazione intelligente può trasformare il mercato del lavoro, rendendo necessarie politiche di reskilling e supporto ai lavoratori.

Il ruolo fondamentale della governance aziendale per un’etica dell’AI

Per sfruttare pienamente le potenzialità dell’AI in chiave sostenibile, la governance deve svolgere un ruolo centrale, divenendo il motore che garantisce etica, trasparenza e responsabilità.

I principi dell’economia civile possono influenzare profondamente l’etica dell’AI e le sue politiche di governance, fornendo un quadro valoriale e culturale che orienta lo sviluppo, l’implementazione e il controllo delle tecnologie AI verso un modello sostenibile, inclusivo e responsabile.

Come si può realizzare questo legame?

1. Centralità della persona e della relazione

L’economia civile pone al centro della propria visione la persona nelle sue dimensioni sociali e relazionali, non solo come “utente” o “consumatore” ma come soggetto portatore di dignità e diritti. Questo si traduce in una governance dell’AI che:

- promuove il rispetto dei diritti fondamentali (privacy, non discriminazione, trasparenza);

- considera l’impatto sociale e umano delle applicazioni AI, evitando soluzioni puramente tecniche o di profitto a discapito delle persone;

- favorisce un dialogo aperto e partecipativo con tutte le parti interessate, creando circuiti di reciprocità e fiducia tra cittadini, imprese e istituzioni.

2. Solidarietà e inclusione sociale

I valori di solidarietà guidano politiche di governance AI che:

- mirano a mitigare bias algoritmici e discriminazioni, garantendo equità di accesso e trattamento;

- promuovono l’inclusione, anche digitale, assicurando che le tecnologie supportino gruppi vulnerabili o svantaggiati;

- sostengono programmi di formazione e riqualificazione per far fronte agli impatti occupazionali derivanti dall’automazione, contribuendo a una transizione giusta.

3. Sussidiarietà e responsabilità condivisa

La sussidiarietà, che invita a favorire forme di autonomia e responsabilità diffusa, modella una governance AI che:

- favorisce una leadership condivisa e trasversale all’interno delle organizzazioni, coinvolgendo team multidisciplinari (tecnici, etici, legali, ESG);

- promuove la partecipazione diffusa alle decisioni riguardanti lo sviluppo e l’uso dell’AI, valorizzando competenze e responsabilità a diversi livelli aziendali;

- stabilisce sistemi di accountability chiari e accessibili, per assicurare trasparenza e controllo dei processi decisionali automatizzati.

4. Cura del bene comune e sostenibilità

Il principio di cura e attenzione al bene comune orienta:

- l’adozione di soluzioni AI che vanno oltre gli interessi finanziari immediati, privilegiando l’impatto positivo su ambiente, società e generazioni future;

- la governance che integra principi ESG (ambientali, sociali e di governance) nell’intero ciclo di vita delle tecnologie AI, da progettazione a monitoraggio continuo;

- l’impegno a mitigare effetti ambientali negativi (ad esempio riduzione della carbon footprint degli algoritmi) e sociali (ad esempio disuguaglianze create o amplificate dall’AI).

5. Etica come fondamento operativo

L’economia civile non solo orienta i valori, ma suggerisce un approccio pratico di governance basato su eticità, trasparenza, fiducia e sostenibilità. Questo si traduce in:

- policy pubbliche chiare sull’uso responsabile e trasparente dell’AI;

- processi di gestione del rischio etico integrati nelle strategie aziendali, con la partecipazione di comitati interdisciplinari e la formazione continua;

- un modello di innovazione che considera la tecnologia come mezzo al servizio del bene comune, non come fine in sé.

Verso una governance etica, civile e integrata dell’IA

Le imprese sostenibili non possono limitarsi a introdurre l’IA come tecnologia neutrale. Devono governarla con consapevolezza, integrandola nei propri sistemi di gestione della sostenibilità.

I principi dell’economia civile arricchiscono il paradigma della governance dell’AI, spostandolo da una mera gestione tecnica a un impegno culturale e valoriale che mette al centro la persona, la relazione e il bene comune. Essi guidano la definizione di politiche etiche e operative che:

- promuovono inclusione, equità e responsabilità, e una formazione diffusa;

- favoriscono una leadership e una governance trasversale e condivisa;

- integrano sostenibilità ambientale e sociale nella progettazione e nel monitoraggio dell’AI;

- custodiscono la fiducia degli stakeholder attraverso trasparenza, audit e partecipazione.

Il ruolo dei modelli organizzativi sostenibili

La sfida oggi non è solo sviluppare sistemi intelligenti, ma farlo in modo etico, trasparente e responsabile, con attenzione all’impatto che queste tecnologie possono avere su persone, comunità e ambiente.

Le società benefit rappresentano un laboratorio avanzato per la sperimentazione di modelli di governance trasformativa, nei quali la tecnologia è messa al servizio della generazione di valore condiviso. In questi contesti, l’IA è adottata non solo per aumentare l’efficienza, ma per potenziare la capacità rigenerativa dell’impresa verso l’ambiente, le persone e le comunità.

È fondamentale, in questa prospettiva, adottare strumenti come:

- valutazione d’impatto algoritmico (AIA): per analizzare ex ante i potenziali rischi sociali e ambientali legati a un sistema IA;

- audit etici e di sostenibilità: per verificare la coerenza tra finalità dichiarate e impatti reali;

- comitati etici o digital board: per presidiare scelte critiche, anche dal punto di vista reputazionale e legale.

Verso una cultura dell’IA sostenibile

L’adozione responsabile dell’IA richiede un cambiamento culturale profondo, spostando l’attenzione da un approccio tecnocentrico a uno umanocentrico, basato su dignità, giustizia e sostenibilità.

Integrare governance etica e principi di economia civile significa superare barriere culturali, organizzative e tecniche, promuovendo un ecosistema trasparente e collaborativo. L’IA è un’opportunità innovativa, ma serve un nuovo equilibrio tra tecnologia, etica e governance.

Le imprese che riusciranno a includere questi valori nelle loro strategie saranno le più capaci di creare valore durevole e condiviso, scegliendo consapevolmente il futuro da costruire.

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Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2025/09/02/ia-sostenibilita-governance-motore-innovazione

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