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Archivio newsCongedi, maternità e welfare autonomo: Confprofessioni chiede più tutele per le professioniste
Nel corso dell’audizione alla Commissione Lavoro della Camera, Confprofessioni ha espresso apprezzamento per le proposte di legge che mirano a rafforzare i congedi parentali e le misure di conciliazione vita-lavoro. Tra le proposte: incentivi alle forme associative tra professionisti, un coordinamento con l’indennità ISCRO e l’introduzione di un fondo autonomo per l’indennità di maternità, finanziato senza nuovi oneri per lo Stato
Più tutele per la maternità e per la genitorialità delle professioniste. È questa la richiesta avanzata da Confprofessioni nel corso dell’audizione del 14 ottobre 2025 alla Commissione Lavoro della Camera, nell’ambito dell’esame delle proposte di legge sui congedi parentali e sulla conciliazione tra vita privata e lavoro.
Secondo Diana Larenza, del Centro Studi Confprofessioni, «le proposte in discussione rappresentano un passo importante verso una maggiore equità di genere e una migliore qualità della vita lavorativa». Tuttavia, la Confederazione invita il legislatore a non trascurare la condizione delle lavoratrici autonome e delle libere professioniste, che restano fortemente penalizzate rispetto alle dipendenti.
Un’indagine recente dell’Osservatorio delle libere professioni evidenzia come molte professioniste temano gli effetti della maternità sulla propria carriera: interruzioni forzate, perdita di clientela e difficoltà nel rientro lavorativo.
Per contrastare queste criticità, Confprofessioni propone di favorire le forme aggregative — come STP (Società tra Professionisti) e STA (Società tra Avvocati) — nonché le reti leggere tra professionisti, al fine di garantire maggiore continuità di attività e sicurezza reddituale durante i periodi di cura e maternità.
Coordinamento con l’indennità ISCRO
Confprofessioni ha inoltre richiamato l’attenzione sul rischio di sovrapposizione tra le proposte di indennizzo per il mancato fatturato legato alle esigenze di cura e l’attuale disciplina dell’ISCRO, l’indennità straordinaria di continuità reddituale per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata INPS.
Pur condividendo l’obiettivo di tutelare chi si fa carico di responsabilità familiari, la Confederazione sottolinea l’importanza di rafforzare gli strumenti già esistenti, anziché introdurre nuovi meccanismi potenzialmente duplicativi.
Una proposta per un welfare professionale più equo
Nel solco del lavoro svolto con la Consulta del lavoro autonomo del CNEL, Confprofessioni rilancia la proposta di una legge organica per il rafforzamento del welfare dei professionisti.
Il testo prevede un importo minimo per l’indennità di maternità pari al 150% dell’assegno sociale, finanziato tramite un fondo autonomo alimentato dai contributi già versati per finalità assistenziali.
Si tratterebbe di una misura sostenibile, trasparente e a costo zero per lo Stato, capace di garantire una tutela reale senza nuovi oneri fiscali o contributivi.
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