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Dal taglio dell’IRPEF alle pensioni: tutte le misure della legge di Bilancio 2026

Sono tante le misure previste dalla bozza del disegno di legge di Bilancio 2026, anche se di entità minore rispetto agli ultimi anni. In materia fiscale è prevista la riduzione della seconda aliquota dell’IRPEF, la proroga al 2026 delle percentuali di detrazione dei bonus edilizi, nonché una nuova edizione, la quinquies, della rottamazione delle cartelle esattoriali. In materia di Lavoro è previsto un regime fiscale agevolato sui rinnovi contrattuali e sui premi di produttività, la detassazione delle componenti del salario quali i turni, i festivi e i notturni, nonché la revisione del calcolo dell’ISEE e nuove misure di welfare aziendale. Per le pensioni si prevede la sterilizzazione selettiva dell’adeguamento automatico dei requisiti di pensionamento all’incremento della speranza di vita, mentre nell’ambito degli interventi finalizzati al sostegno delle imprese, oltre al credito d'imposta per le imprese ubicate ZES e a quello per le ZLS, è prevista una specifica misura per favorire gli investimenti in beni materiali.

Il Consiglio dei Ministri del 17 ottobre 2025 ha approvato il disegno di legge di Bilancio 2026 che dovrà essere ora trasmesso alla Camere in settimana (il termine è il 20 ottobre) per l’avvio dell’iter di esame e approvazione che dovrà concludersi entro il 31 dicembre 2025.

La Manovra, la cui entità era stata anticipata il 14 ottobre in occasione della approvazione del Documento programmatico di bilancio - DPB (lo scorso 18 settembre era stato invece approvato il Documento programmatico di finanza pubblica), prevede un intervento di circa 18 miliardi medi annui.

Come viene sottolineato, tiene conto del quadro programmatico derivante dalla richiesta di rimodulazione del PNRR trasmessa alle autorità europee dopo l’approvazione della risoluzione presentata alle Camere nelle giornate del 30 settembre e del 1°ottobre.

Un Manovra “leggera”

Pur se di entità leggermente superiore rispetto alle cifre di cui inizialmente si era discusso (16 miliardi) si tratta di una manovra comunque “leggera” rispetto a quelle degli ultimi anni (andando a ritroso bisogna risalire a quella del 2014 di circa 14,7 miliardi per trovare un precedente paragonabile).

La Manovra di finanza pubblica per il triennio 2026-2028 interviene in un contesto in cui permangono forti elementi di incertezza, prosegue il DPB, coniugando l’impegno del Governo a proseguire, da un lato, l’azione di sostegno del potere di acquisto delle famiglie e delle imprese e per il sociale e, dall’altro, ad assicurare la sostenibilità della finanza pubblica (la manovra non comporta un aumento del disavanzo pubblico).

Come sottolinea il MEF, riguardo le coperture, oltre agli effetti di miglioramento del quadro di finanza pubblica anche dovuti alla rimodulazione del PNRR, concorrono al finanziamento della Manovra, sul versante delle entrate, le risorse reperite a carico degli intermediari finanziari e assicurativi e, dal lato della spesa, interventi sugli stanziamenti di bilancio.

Come è stato sottolineato in conferenza stampa il contributo a carico delle banche nella Manovra è un mix di misure di carattere strutturale e congiunturale. Tra le misure è prevista la proroga del rinvio delle deduzioni relative alle svalutazioni e perdite su crediti, nonché del costo dell’avviamento, connesse alla rilevazione delle imposte differite attive (DTA). Sugli utili accantonati a patrimonio che vengono liberati e distribuiti prevista una imposta agevolata. Viene poi modificata la aliquota IRAP e confermata la parziale deducibilità di perdite ed eccedenze ACE. Il Governo ribadisce la linea “prudente” (adottando quello che è stato definito come “metodo Giorgetti”); nello scenario a legislazione vigente, la crescita del PIL nel 2025 è stata rivista allo 0,5 per cento, per il biennio 2026-2027 si prevede una crescita dello 0,7 in ciascun anno; nel 2028, la crescita sale allo 0,8 per cento, trainata dai consumi e dagli investimenti.

La Manovra conferma poi l’impegno a mantenere la spesa netta entro i limiti di crescita stabiliti nel PSBMT confermando il rientro dell’indebitamento netto sotto la soglia del 3 per cento del PIL nel 2026 (2,8 per cento).

La prima bozza anticipata del disegno di legge di Bilancio è di 137 articoli. In attesa del testo definitivo che verrà inviato in Parlamento, di seguito vengono riportate le principali misure previste in base a quanto noto fino ad ora.

Le novità in materia di fisco

Per quel che riguarda i profili fiscali la prima linea di intervento è quella, dopo l’accorpamento dei primi due scaglioni nel 2024, di ridurre la seconda aliquota IRPEF che, dall’attuale 35% passa al 33% (28.000–50.000 euro). La riduzione sarà sterilizzata per i redditi superiori a 200.000 euro.

Sono prorogate al 2026, alle stesse condizioni previste per l’anno 2025, le disposizioni in materia di detrazione delle spese sostenute per interventi edilizi (detrazione al 50% sulle ristrutturazioni edilizie per la prima casa mentre per le seconde case l’agevolazione resta al 36%). Si prorogano poi anche il bonus mobili e grandi elettrodomestici.

Altra misura chiave è una nuova edizione, la quinquies, della rottamazione delle cartelle esattoriali. Vengono introdotti interventi di pacificazione fiscale rivolti ai contribuenti per i carichi affidati all’agente della riscossione fino al 31 dicembre 2023. Questi ultimi potranno essere definiti in una unica soluzione oppure pagati in 9 anni, in 54 rate bimestrali uguali. La misura è rivolta ai contribuenti che hanno presentato la dichiarazione ma hanno omesso il pagamento. Vi è la possibilità di aderire alla misura anche per gli enti locali. L’obiettivo è quello di alleggerire il magazzino debiti, ridurre il contenzioso e favorire maggiori introiti.

Sale al 26% la tassazione sugli affitti brevi, sia per i privati, sia per chi esercita attività di intermediazione immobiliare o gestisce portali telematici. Si sopprime la riduzione, introdotta lo scorso anno, della cedolare secca al 21% per uno degli immobili per cui la cedolare secca resta quindi al 26%. Sale, inoltre, dal 21 al 26% l’aliquota per chi esercita attività di intermediazione immobiliare, nonché quelli che gestiscono portali telematici.

Ai redditi e proventi derivanti da operazioni di detenzione, cessione o impiego di token di moneta elettronica denominati in euro, ovvero le stablecoin, sarà poi applicata l’aliquota del 26%. Si prevede anche l’istituzione di un “Tavolo permanente di controllo e vigilanza sulle cripto-attività e la finanza innovativa

Si eleva poi a 300.000 euro, dai precedenti 200.000, la flat tax sui redditi prodotti all'estero realizzati da persone fisiche che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia e sale a 30.000 euro, dai precedenti 25.000 annui, per ciascun familiare che aderisce al regime.

Benzina e diesel saranno poi soggette alla stessa accisa già dal 1° gennaio prossimo: per la prima scenderà di circa 4 centesimi e per il secondo salirà della stessa somma, arrivando in entrambi i casi a 672,90 euro per mille litri.

Sale ancora dal 2026 il tetto del cinque per mille, la quota dell’IRPEF che, su indicazione dei contribuenti, lo Stato destina agli enti del Terzo settore. Il tetto, che attualmente è fissato in 525 milioni di euro, sale nel 2026 a 610 milioni di euro.

Le novità in materia di lavoro

Al fine di favorire l’adeguamento salariale al costo della vita e rafforzare il legame tra produttività e salario nel settore privato, sono previsti specifici interventi di carattere fiscale agevolativo per i lavoratori dipendenti in materia di rinnovo dei contratti, premi di risultato e trattamento accessorio.

Più nello specifico si prevede in primo luogo per il biennio 2025-2026 la tassazione agevolata con aliquota del 5% dell’aumento dei contratti per i redditi fino a 28.000 euro. Come ha sottolineato il Ministro del Lavoro si vuole così conferire una spinta a quella che è la stagione di rinnovi dei contratti conferendo nella fase di contrattazione anche un'ulteriore leva che è quella della tassazione agevolata dei rinnovi contrattuali.

Si riduce poi dal 5 all’1% la tassazione dei premi di produttività elevando la soglia dei premi soggetti all'aliquota sostitutiva da 3.000 a 5.000 euro. Ancora riportando le considerazioni del Ministro del Lavoro si vuole dare così la possibilità di gestire la leva della produttività attraverso una sapiente premialità che serve anche per migliorare ovviamente le condizioni retributive e contrattuali.

Sempre in tema di welfare aziendale la soglia esentasse dei buoni pasto elettronici per i dipendenti passa da 8 euro a 10 euro.

Ulteriori disposizioni sono poi previste per la detassazione delle componenti del salario quali i turni, i festivi e i notturni. In particolare per il periodo d’imposta 2026, salva espressa rinuncia scritta del prestatore di lavoro, sono assoggettate ad una imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali pari al 15% le somme corrisposte, entro il limite annuo di 1.500 euro, ai lavoratori dipendenti a titolo di maggiorazioni e indennità per lavoro notturno, maggiorazioni e indennità per lavoro prestato nei giorni festivi e nei giorni di riposo settimanale, come individuati dai CCNL, indennità di turno e ulteriori emolumenti connessi al lavoro a turni previsti dai CCNL. Tali disposizioni sono applicate dai sostituti d’imposta del settore privato nei confronti dei titolari di reddito di lavoro dipendente di importo non superiore, nell'anno 2025, a 40.000 euro. Per le strutture turistico-alberghiere si prevede un intervento ad hoc.

Per il 2026 rispetto al 2025 è rafforzato poi il bonus mamme, che passa da 40 a 60 euro mensili a favore delle lavoratrici con almeno due figli e reddito fino a 40.000 euro.

Sono previsti anche sgravi contributivi per i datori di lavoro privati che assumono madri di almeno tre figli minorenni, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi. Si prevede in particolare l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, nella misura del 100%, nel limite massimo di importo di 8.000 euro annui, riparametrato e applicato su base mensile, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL). Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. Per le assunzioni a tempo determinato, anche in somministrazione, l’esonero spetta per 12 mesi; se il contratto viene trasformato a tempo indeterminato, il beneficio si estende fino a 18 mesi dalla data dell’assunzione. In caso di assunzione diretta a tempo indeterminato, l’esonero è riconosciuto per 24 mesi.

Potenziati anche il congedo parentale e il congedo per malattia dei figli minori. In particolare, Il congedo parentale potrà essere richiesto da ciascun genitore fino ai 14 anni del figlio e non più fino a 12. Si modificano anche le regole per stare a casa con i bambini in caso di malattia: ciascun genitore, alternativamente, avrà il diritto di astenersi dal lavoro non più per 5 giorni l'anno ma per 10 e nel caso in cui i figli abbiano tra i tre e i 14 anni (non più tra i tre gli 8).

Si finanzia poi il Fondo per il rinnovo del pubblico impiego (con particolare riferimento al comparto degli Enti locali), si prevede una misura di agevolazione fiscale sul trattamento accessorio anche per il pubblico impiego e si accorciano i tempi per ottenere il TFS nel pubblico impiego come da sentenza della Corte Costituzionale.

Le novità in materia di previdenza e welfare

Con riferimento alle pensioni, nel biennio 2027-2028, si conferma, ad esclusione dei lavori gravosi e usuranti, l’aumento graduale dei requisiti di accesso al pensionamento connessi all’adeguamento all’aspettativa di vita (con un mese in più dal 2027 e 2 mesi in più nel 2028).

Si opera cioè, come era stato anticipato, una sterilizzazione selettiva dell’adeguamento automatico dei requisiti di pensionamento all’incremento della speranza di vita. Questa soluzione si propone di equilibrare la sostenibilità dei conti pubblici con le esigenze di equità sociale, evitando un inasprimento generalizzato dei requisiti per l'accesso alla pensione.

Si confermano poi per il 2026 le misure di flessibilità in uscita e che scadono al 31 dicembre con una ulteriore proroga di un anno, in particolare l’APE sociale e dovrebbero rinnovarsi anche Quota 103 e Opzione donna.

Previsto poi l’incremento di 260 euro all’anno e 20 euro mensili per le pensioni dei soggetti in condizioni disagiate.

Si prevedono ancora disposizioni specifiche per il rafforzamento degli investimenti in infrastrutture da parte delle forme pensionistiche complementari.

Al fine di favorire l’accesso a determinate prestazioni agevolate, si introduce poi una revisione della disciplina per il calcolo dell’ISEE, prevedendo maggiorazioni delle scale di equivalenza per i nuclei familiari con due o più figli e l’innalzamento della soglia di esclusione della casa di abitazione. Nella bozza della Manovra si prevede in particolare che salga a 91.500 euro (dagli attuali 52.500). La soglia è inoltre incrementata di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al primo. Vengono inoltre rideterminate le maggiorazioni previste in base al numero di componenti del nucleo famigliare, 0,1 per nuclei familiari con due figli, 0,25 in caso di tre figli, 0,40 in caso di quattro figli e 0,55 in caso di almeno cinque figli.

In materia di politiche sociali, e al fine di potenziare il sostegno alle famiglie, è rifinanziata, per le annualità 2026 e 2027, la “Carta dedicata a te” destinata all’acquisto di beni alimentari di prima necessità e si completa a riforma del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare. Si prevede poi l’introduzione della “Carta Valore” destinata ai neodiplomati, che debutterà nel 2027. Il credito potrà essere utilizzato per l’acquisto di biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, spettacoli dal vivo, libri, abbonamenti a quotidiani e periodici anche in formato digitale, musica registrata e strumenti musicali. La carta coprirà inoltre prodotti dell’editoria audiovisiva, titoli di accesso a musei, mostre, eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali, nonché i costi per corsi di musica, teatro, danza o lingua straniera.

Si istituisce poi un Fondo con una dotazione di 20 milioni di euro l’anno a partire dal 2026, destinato a garantire un sostegno abitativo ai genitori separati o divorziati non assegnatari dell’abitazione familiare di proprietà e con figli a carico fino a 21 anni.

In materia di sanità, agli incrementi del fondo per il finanziamento del servizio sanitario nazionale previsti l’anno scorso dalla legge di Bilancio, pari a oltre 5 miliardi per il 2026, a 5,7 miliardi per il 2027 e a quasi 7 miliardi per il 2028, si aggiungono 2,4 miliardi di euro per il 2026 e 2,65 miliardi annui per il biennio successivo. Una parte di tali risorse è destinata ad assunzioni e al miglioramento dei trattamenti in favore del personale sanitario

Le novità in materia di imprese

Nell’ambito degli interventi finalizzati al sostegno delle imprese e, più in generale, all’innovazione, oltre al credito d'imposta per le imprese ubicate nelle zone economiche speciali (ZES) e a quello per le zone logistiche semplificate (ZLS) (nella misura di 100 milioni di euro nel triennio 2026-2028) è prevista una specifica misura per favorire gli investimenti in beni materiali attraverso la maggiorazione del costo di acquisizione valido ai fini del loro ammortamento (i meccanismi dell’iper e del superammortamento) per un valore complessivo di 4 miliardi di euro.

Come si sottolinea nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri, ai fini delle imposte sui redditi, le imprese che acquistano beni strumentali nuovi potranno beneficiare della maggiorazione del costo di acquisizione per calcolare ammortamenti e canoni di leasing nella misura del 180% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 100% per gli investimenti oltre 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro e del 50% per gli investimenti oltre 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro. Nel caso di investimenti green si applica nella misura del 220% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 140% per gli investimenti oltre 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro e del 90% per gli investimenti oltre 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro.

È prorogata al 31 dicembre 2026 la sterilizzazione della plastic e sugar tax.

Viene rifinanziata anche la misura agevolativa “Nuova Sabatini

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Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2025/10/20/taglio-irpef-pensioni-misure-legge-bilancio-2026

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