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Legge di Bilancio 2026: osservazioni e proposte dei Consulenti del Lavoro

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro presenta al Parlamento una dettagliata analisi del Disegno di Legge di Bilancio 2026, con proposte e osservazioni su misure fiscali, previdenziali e occupazionali. Il documento evidenzia apprezzamento per le disposizioni che favoriscono la produttività, la genitorialità e la coesione territoriale, ma segnala anche la necessità di ampliamenti, semplificazioni e maggiore equità applicativa. Particolare attenzione è riservata alla riduzione del cuneo fiscale, agli incentivi per l’occupazione femminile, alle tutele per la genitorialità, alle politiche di sostegno al reddito e al rafforzamento della previdenza complementare.

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro ha inviato alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato un documento di analisi e proposte sul Disegno di Legge di Bilancio 2026, con l’obiettivo di offrire un contributo tecnico qualificato alla definizione delle misure che riguardano il lavoro, la previdenza e la fiscalità. Il documento riflette l’impegno della categoria nel sostenere politiche economiche e sociali capaci di coniugare crescita, equità e sostenibilità, attraverso un approccio pragmatico e basato sull’esperienza diretta maturata nei luoghi di lavoro.

Politiche retributive e produttività

Il Consiglio Nazionale valuta positivamente le disposizioni che prevedono una tassazione agevolata al 5% per gli aumenti contrattuali e aliquote ridotte per i premi di produttività. Si propone tuttavia di innalzare il limite di reddito agevolabile da 28.000 a 40.000 euro, così da includere una platea più ampia di lavoratori, e di estendere la misura anche agli incrementi derivanti da contratti sottoscritti prima del 2025, ma erogati nel 2026. Queste modifiche garantirebbero maggiore equità e coerenza con l’obiettivo di sostenere i redditi reali e incentivare la contrattazione collettiva di qualità.

Welfare aziendale e buoni pasto elettronici

Viene apprezzato l’aumento della soglia di esenzione per i buoni pasto elettronici da 8 a 10 euro. La misura, a parere del Consiglio, genera effetti immediati sul reddito netto dei lavoratori e sostiene la filiera dei servizi di ristorazione, con impatti positivi sia economici sia sociali.

Occupazione e coesione territoriale

Tra le misure occupazionali, il Consiglio esprime pieno consenso per l’esonero contributivo sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato e sottolinea la necessità di definire rapidamente i criteri attuativi per consentire alle imprese di pianificare per tempo le assunzioni. Particolare attenzione è riservata alle aree del Mezzogiorno e alla Zona Economica Speciale unica (ZES), strumenti essenziali per la coesione territoriale e la riduzione dei divari nel mercato del lavoro.

Previdenza e ammortizzatori sociali

Il documento condivide la proroga dell’Ape Sociale e auspica una stabilizzazione pluriennale dell’istituto, per offrire certezze ai lavoratori con mansioni usuranti o situazioni di fragilità. Positiva anche la valutazione sulle misure di rafforzamento degli ammortizzatori sociali e sulla proroga degli interventi per le aree di crisi industriale complessa. In materia previdenziale, il Consiglio accoglie con favore la norma che limita a un solo mese l’incremento dei requisiti anagrafici legati alla speranza di vita, proponendo una maggiore estensione delle tutele ai lavoratori gravosi o precoci.

Previdenza complementare

Riguardo alle forme pensionistiche complementari, il Consiglio valuta positivamente le nuove regole per gli investimenti dei fondi pensione e propone di riaprire il “semestre di silenzio-assenso” per incentivare l’adesione dei lavoratori alla previdenza di secondo pilastro. Viene inoltre sollecitata la possibilità di trasferire il TFR pregresso verso le forme pensionistiche, anche per i dipendenti di aziende con più di 50 addetti, per rafforzare la sostenibilità dei futuri trattamenti pensionistici.

Genitorialità, parità e conciliazione vita-lavoro

Ampio consenso viene espresso per le misure destinate a rafforzare la genitorialità e la partecipazione femminile al lavoro:

- l’introduzione di un contributo mensile di 60 euro per le madri lavoratrici con due o più figli;

- l’esonero contributivo totale per i datori di lavoro che assumono madri con almeno tre figli;

- priorità nella trasformazione dei contratti a tempo parziale per lavoratori con figli piccoli;

- estensione del congedo parentale fino ai 14 anni del figlio e raddoppio dei giorni di permesso per malattia del minore.

Il Consiglio sottolinea come tali misure rappresentino un importante passo verso una cultura del lavoro più inclusiva e rispettosa dei tempi di vita familiari.

Sostegno ai caregiver familiari

Grande attenzione è dedicata all’istituzione del Fondo per le iniziative legislative a sostegno del caregiver familiare, misura definita “di alto valore civile e sociale”.

Il Consiglio auspica una rapida definizione normativa della figura del caregiver e un riconoscimento pieno del suo ruolo economico e assistenziale, in una logica di welfare solidale e integrato.

Fisco e semplificazione

Sul fronte fiscale, il Consiglio accoglie positivamente la riduzione dell’aliquota IRPEF intermedia dal 35% al 33%, ma invita a evitare un’eccessiva restrizione delle detrazioni, che potrebbe scoraggiare i comportamenti fiscali corretti. Viene inoltre proposta una detrazione strutturale per gli interventi edilizi non inferiore al 36% e la creazione di un Testo Unico dei Bonus Casa, per superare la frammentazione normativa. Sulle misure di contrasto alle indebite compensazioni, il Consiglio suggerisce di non penalizzare i contribuenti onesti e di introdurre controlli preventivi mirati solo sui crediti di importo rilevante.

Innovazione e transizione ecologica

Positivo il giudizio sull’iper-ammortamento per gli investimenti in beni strumentali, con proposta di stabilizzare la misura nel tempo e di estenderla anche a professionisti e lavoratori autonomi.

Si chiede inoltre di semplificare le procedure di accesso e di introdurre meccanismi premiali per chi investe anche nella formazione del personale, favorendo un modello integrato di innovazione tecnologica e sviluppo del capitale umano.

Regolarità dei professionisti nelle prestazioni alla PA

Infine, il Consiglio segnala criticità nell’articolo che subordina i pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni alla presentazione di certificazioni di regolarità fiscale e contributiva da parte dei professionisti. Pur condividendo la finalità di contrasto all’evasione, viene chiesto di semplificare la norma, evitando duplicazioni burocratiche e sfruttando le banche dati già disponibili presso le amministrazioni.

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Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2025/11/04/ddl-bilancio-2026-osservazioni-proposte-consulenti-lavoro

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