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Sicurezza sul lavoro: serve revisione più ampia del Testo Unico

Confprofessioni, con un comunicato stampa del 13 novembre 2025, esprime apprezzamento per le misure di semplificazione introdotte dal disegno di legge, evidenziando però la necessità di un intervento organico e strutturale sulla normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Nel corso dell’audizione del 13 novembre 2025 presso la 10ª Commissione del Senato, Confprofessioni ha espresso la propria posizione sul Disegno di legge n. 1706/2025 – collegato al Decreto-legge n. 159/2025, dedicato al tema della sicurezza sul lavoro e alla protezione civile. L’intervento della Confederazione ha evidenziato un generale apprezzamento per le misure di semplificazione previste nel provvedimento, considerate un passo nella giusta direzione per alleggerire gli oneri burocratici e favorire una maggiore diffusione della cultura della prevenzione.

Secondo Paola Cogotti, delegata della Giunta di Confprofessioni, il Ddl 1706 introduce soluzioni utili, ma non ancora sufficienti a colmare le criticità strutturali che caratterizzano l’attuale sistema normativo. In particolare, è stata sottolineata la necessità di procedere a una revisione organica del Testo Unico in materia di salute e sicurezza, attraverso un’impostazione fondata sui principi di proporzionalità e modularità. Le microimprese e gli studi professionali, che costituiscono una parte significativa del tessuto produttivo italiano, presentano infatti caratteristiche organizzative, livelli di rischio e fabbisogni formativi profondamente diversi rispetto alle grandi realtà aziendali. L’equiparazione degli obblighi determina spesso un aggravio gestionale non giustificato dal rischio effettivo.

Confprofessioni ha quindi rilanciato l’esigenza di dare piena attuazione alla delega prevista dalla legge n. 81/2017, finalizzata all’introduzione di modelli gestionali semplificati e maggiormente coerenti con le specificità delle attività professionali. Modelli snelli, adattabili e calibrati sulla reale esposizione ai rischi consentirebbero di rendere la normativa più efficace, comprensibile e realmente applicabile dalle unità di piccole dimensioni.

Durante l’audizione è stato inoltre ribadito il ruolo strategico delle parti sociali, della bilateralità e dei fondi interprofessionali nel promuovere la formazione e il miglioramento continuo delle competenze in materia di sicurezza. Su questo fronte, Confprofessioni ha richiamato l’attenzione sulla necessità di potenziare gli strumenti disponibili. L’attuale contributo obbligatorio per la formazione continua, pari allo 0,30% del monte salari, risulta infatti tra i più bassi in Europa. Per rafforzare la capacità del sistema e garantire percorsi formativi di qualità, la Confederazione propone un incremento al 0,50%, con particolare attenzione ai temi della salute, della sicurezza e del benessere nei luoghi di lavoro.

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Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2025/11/14/sicurezza-lavoro-serve-revisione-ampia-testo-unico

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