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Archivio newsCodice dell’edilizia e delle costruzioni: via libera alla revisione della normativa
Il Consiglio dei ministri del 4 dicembre 2025 ha approvato, con procedura d’urgenza, un disegno di legge di delega al Governo per l’adozione del nuovo Codice dell’edilizia e delle costruzioni. La delega consente l’emanazione di decreti legislativi volti a rivedere in modo organico la normativa edilizia e di sicurezza, semplificando e razionalizzando i procedimenti amministrativi oggi regolati dal Testo Unico del 2001. L’iniziativa, in continuità con il decreto “Salva casa” del 2024, mira a chiarire la ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni, garantendo il rispetto dei Livelli Essenziali delle Prestazioni. Il Codice aggiornerà la disciplina della sicurezza delle costruzioni, tenendo conto delle moderne tecniche e delle esigenze sismiche ed energetiche, favorendo il coordinamento con urbanistica e tutela dei beni culturali. Saranno inoltre semplificate le procedure per permessi, SCIA e titoli edilizi, rafforzando trasparenza ed efficacia.
Il Consiglio dei ministri del 4 dicembre 2025, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, del Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati e del Ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, ha approvato, con procedura d’urgenza, un disegno di legge di delega al Governo per l’adozione del Codice dell’edilizia e delle costruzioni.
La delega autorizza il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi finalizzati a compiere un’ampia e organica revisione della normativa in materia di edilizia e di sicurezza delle costruzioni, con l’obiettivo primario di semplificare, riordinare e razionalizzare i procedimenti amministrativi oggi disciplinati dal Testo Unico dell’edilizia, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380. Il testo fa seguito al decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69, cosiddetto “Salva casa”, che ha operato una prima semplificazione.
L’adozione del Codice dell’edilizia e delle costruzioni ha la finalità, inoltre, di porre chiarezza sulla ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni, garantendo il rispetto dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), come strumento necessario per assicurare standard minimi uniformi.
L’intervento normativo riguarda, in primo luogo, la disciplina legislativa di settore relativa alla sicurezza delle costruzioni, che necessita di un aggiornamento alla luce delle moderne tecniche costruttive e delle accresciute esigenze di sicurezza sismica ed energetica.
Il decreto prevede, inoltre, di favorire il coordinamento con le disposizioni urbanistiche e le altre normative di settore come la disciplina dei beni culturali e paesaggistici. Infine, si semplifica la dimostrazione dello stato legittimo degli immobili e si rafforza l’efficacia e la trasparenza delle procedure per il rilascio dei permessi di costruire, delle Segnalazioni Certificate di Inizio Attività (SCIA) e degli altri titoli del settore edilizio.
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Per approfondire questo argomento leggi anche: Codice dell’edilizia: il CDM approva la legge delega Antonio Ciccia Messina
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