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Fondoprofessioni: formazione sempre più strategica con l’arrivo dell’IA

“Fondoprofessioni svolge un ruolo strategico per gli studi professionali e le aziende collegate: finanzia la formazione, sostiene l’aggiornamento continuo dei lavoratori e favorisce l’innovazione dei servizi.” Nell’intervista a IPSOA Quotidiano Maria Pia Nucera, neo eletta Presidente del Fondo interprofessionale Fondoprofessioni, spiega l’importanza degli strumenti di finanziamento progettati su misura per rafforzare la competitività degli studi e delle imprese alla luce anche delle nuove esigenze formative derivanti dall’arrivo dell’intelligenza artificiale.

Presidente, ci spieghi quale ruolo svolge Fondoprofessioni?

Il Fondo interprofessionale Fondoprofessioni svolge un ruolo strategico per gli studi professionali e le aziende collegate: finanzia la formazione, sostiene l’aggiornamento continuo dei lavoratori e favorisce l’innovazione dei servizi. Il Fondo accompagna gli enti e le imprese nella progettazione di percorsi efficaci, garantendo qualità, trasparenza e rapidità nelle procedure, con l’obiettivo di rafforzare la competitività degli studi/aziende e valorizzare le competenze delle persone. Fondoprofessioni rappresenta un unicum, nel panorama dei Fondi interprofessionali, poiché la platea degli iscritti è composta per il 93% da micro-imprese (da 1 a 9 dipendenti), con il 70% di strutture con massimo tre addetti. Si tratta, quindi, di una platea composta prevalentemente da realtà di piccolissime dimensioni.

Ci spieghi meglio questa specificità

Come rilevato dal XXIV Rapporto sulla formazione continua in Italia, realizzato da Inapp, il nostro Paese fatica enormemente a coinvolgere le imprese di piccola dimensione nei percorsi di formazione continua. Un problema questo che riguarda anche il mondo dei Fondi interprofessionali. Fondoprofessioni, invece, rappresenta una eccezione significativa nel panorama nazionale poiché oltre il 95% delle strutture coinvolte in formazione è rappresentato da piccole e micro-imprese spesso escluse dai tradizionali meccanismi della formazione finanziata. In questo senso, non solo le strutture di più piccola dimensione aderiscono al Fondo, ma trovano in esso la risposta ai bisogni formativi del comparto, riuscendo anche ad accedere agevolmente ai contributi per la formazione.

Ciò è possibile grazie a strumenti di finanziamento progettati su misura: avvisi semplici e flessibili, con procedure snelle e tempi certi, costruiti tenendo conto delle esigenze organizzative e delle capacità operative di studi professionali e imprese di dimensioni ridotte. Un’impostazione inclusiva che riconosce il ruolo sempre più integrato tra attività professionali e impresa. In questa prospettiva, Fondoprofessioni non è soltanto un erogatore di risorse, ma un vero facilitatore dell’accesso alla formazione continua per quei soggetti che, storicamente, ne sono rimasti ai margini, oltre che un promotore dell’interazione tra professioni e sistema economico.

Ci può dare qualche numero sulla formazione finanziata dal Fondo?

Dal 2021 al 30 novembre 2025 il Fondo ha assegnato circa 37,7 milioni di euro, con l’approvazione di oltre 25.000 piani formativi rivolti al personale dipendente, facendo registrare un costante incremento annuo dei contributi e delle attività finanziate. Nel 2025, al 30 novembre, sono stati già assegnati circa 8,8 milioni di euro, per la realizzazione di quasi 5.700 piani formativi.

Considerando i piani formativi chiusi, quindi i dati a consuntivo, dal 2021 al 30 novembre 2025 sono stati coinvolti in formazione circa 63.300 allievi, con il 64% di donne (85% se si considera solo il personale in formazione proveniente dalle attività professionali). Per il 70% la platea dei dipendenti formati è rappresentato da impiegati amministrativi e tecnici, a conferma di una netta prevalenza delle partecipazioni provenienti dalle attività professionali e dai settori dei servizi alle imprese.

Quali trend formativi avete osservato negli studi professionali e nelle aziende?

Il Fondo, attraverso una costante attività di data analysis, monitora l’evoluzione delle necessità formative e della domanda presso la platea dei soggetti coinvolti, nonché nell’ambito del comparto professionale. Annualmente viene pubblicato un Rapporto sulla formazione continua che rappresenta un riconosciuto spaccato delle dinamiche formative nel settore degli studi professionali e nelle micro-imprese, al quale si accompagnano indagini tematiche e focus di approfondimento.

Da quello che rileviamo, si mantiene abbastanza stabile nel tempo la richiesta di attività formative in materia di contabilità, fiscalità e gestione del personale, centrali nell’ambito dell’aggiornamento degli studi professionali di area economico-amministrativa: questi corsi vengono finanziati prevalentemente con gli Avvisi a catalogo. Il precedente Consiglio di Amministrazione ha provveduto a progettare anche per il 2026 gran parte dell’offerta relativa a questa richiesta.

Negli ultimi anni è emersa con forza la domanda di formazione, finanziata attraverso i bandi, in materia di digitalizzazione e innovazione dell’attività e utilizzo di software specifici, accompagnata da una domanda di accesso alla formazione più mirata verso le soft skills, le specializzazioni, l’utilizzo dell’IA. Confrontando il 2024 con il 2019, è stato registrato dal Fondo un incremento del 173,8% del numero di corsi attivati nell’ambito dell’”Innovazione e digitalizzazione”, in linea con i trend evolutivi delle competenze richieste sul mercato del lavoro. Complessivamente l’ambito ICT e innovazione ha riguardato nel 2024 il 18,8% dei corsi erogati tramite i bandi. In tale ambito, il nuovo Consiglio di Amministrazione intende proseguire e rafforzare questa direzione, promuovendo Avvisi innovativi in grado di rispondere in modo efficace alle nuove esigenze formative.

Come cambiano le necessità formative a fronte dell’intelligenza artificiale?

La domanda è estremamente attuale e centrale per Fondoprofessioni anche nell’ottica dell’evoluzione dell’offerta di Avvisi, in un momento in cui il tema degli impatti dell’intelligenza artificiale sulle competenze del personale è al centro delle osservazioni e delle riflessioni che tutte le professioni stanno conducendo. L’IA, utilizzata negli studi professionali, non richiede solo nuove competenze tecniche, ma impone un ripensamento complessivo dei processi di lavoro, dei ruoli e delle responsabilità professionali.

Per comprendere meglio i fabbisogni reali, a inizio 2025, il Fondo ha realizzato specifiche indagini rivolte ai datori di lavoro degli studi professionali e ai loro dipendenti, che hanno raccolto oltre 10 mila risposte. I risultati ci hanno consentito di mappare le attese delle diverse platee di riferimento rispetto alle priorità formative nell’ambito del digital. In tutti i casi è emersa una elevata attenzione verso i contenuti formativi collegati all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, con percentuali vicine al 50% delle risposte nella platea dei dipendenti degli studi. Conseguentemente, nel 2025 il Fondo ha pubblicato l’Avviso tematico 09/25 per il finanziamento della formazione finalizzata al corretto e consapevole utilizzo dell’intelligenza artificiale, coprendo i diversi ambiti applicativi e operativi dell’IA. In questo contesto, riteniamo sia particolarmente efficace la formazione in affiancamento, realizzata anche sul posto di lavoro, poiché consente una concreta applicazione dell’IA allo specifico contesto professionale nonché al tipo di attività lavorativa individualmente svolta dal discente.

Questa prima misura ha anche una valenza sperimentale, ci permetterà di analizzare i risultati e di progettare azioni mirate per sostenere in modo strutturale lo sviluppo delle competenze necessarie ad affrontare consapevolmente le opportunità e le sfide poste dall’intelligenza artificiale.

Quali prospettive intravede nell’attività di Fondoprofessioni?

Negli ultimi anni Fondoprofessioni ha registrato una crescita significativa in termini di adesioni, risorse gestite e contributi erogati. Un risultato che come nuova governance intendiamo consolidare, proseguendo in una programmazione accurata ma nel contempo innovativa delle risorse, attraverso gli Avvisi, che rappresentano un elemento di stabilità e affidabilità particolarmente apprezzato dalla nostra platea di riferimento e studiando altre forme di finanziamento corrispondenti alle recenti esigenze formative degli studi e delle aziende.

La formazione continua sarà sempre più centrale nell’ambito delle politiche attive, per favorire l’incremento delle competenze, la riqualificazione e la qualità del lavoro. In questo senso Fondoprofessioni, tenuto conto della propria platea di riferimento, giocherà un fondamentale ruolo propulsivo e di affiancamento.

Guardiamo con interesse anche al crescente dialogo con le Regioni e le Province autonome, con l’obiettivo di ampliare le opportunità a disposizione e la platea coperta dalla formazione finanziata, per intercettare al meglio i fabbisogni provenienti dal mercato del lavoro e dalle diverse figure che operano all’interno delle attività professionali.

Con riferimento alle competenze necessarie a fronte delle evoluzioni del mercato del lavoro e dei servizi professionali, intendiamo prestare sempre più attenzione all’analisi dei fabbisogni e alla personalizzazione della formazione, affinché essa possa realmente incidere nell’ambito dei processi dell’organizzazione, tanto da divenire uno strumento di coordinamento e un solido alleato per datori di lavoro e lavoratori.

E rispetto al rapporto tra formazione continua e welfare negli studi professionali?

Sarà fondamentale fare squadra. Occorre valorizzare sempre più la sinergia con Ebipro e Cadiprof, quindi con la bilateralità di comparto, integrando la formazione in un moderno sistema di welfare e tutele. Salute, benessere, sostegno all’attività professionale e al reddito, sviluppo delle competenze necessarie sono pilastri fondamentali del sistema dei servizi offerto dalla bilateralità, che dovrà continuare e studiare i bisogni dei dipendenti e dei professionisti, anche attraverso l’analisi dei trend, per individuare risposte efficaci ed integrate alle nuove esigenze, tendendo conto delle sfide poste dagli aspetti demografici, dalla digitalizzazione e dai cambiamenti del mercato.

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Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2025/12/17/fondoprofessioni-formazione-strategica-arrivo-ia

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